Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... pelle scura e con i jeans: sembrava un’altra persona rispetto alla femmina provocante e maliarda veduta all’opera durante la folle serata con le spagnole. Non la vedevano fin da allora, avendo quest’ultima saltato la lezione del venerdì.
Prese atto con meno entusiasmo del previsto, della disponibilità delle due ragazze a trasferirsi nel suo appartamento: era strano, ma in quella circostanza la bella studentessa argentina appariva più taciturna ed inquieta del solito. Solamente qualche ora dopo, si venne a sapere che Paula era stata appena bocciata, in un esame di recupero dell’anno precedente di Storia del Diritto.
Rientrate al Convitto, dopo un frappè bevuto dentro al bar affacciato sull’ampia piazza antistante l’Università, Chiara spinse Hélène a domandare notizie al portierato. Una suorina non troppo gentile, le diede il riferimento di una tale madre Iolanda, che amministrava la residenza; le fissò un appuntamento per la mattina dell’indomani, alle ore undici. Avvisò candidamente Hélène, di presentarsi nella circostanza, puntuale e ben vestita, trattandosi di una madre superiora oltremodo seria, severa ed intransigente.
Ventitreesimo episodio
Hélène si presentò puntuale dinanzi a madre Iolanda, vestita con una camicetta azzurra ed uno stretto pantalone nero; sembrava quasi una grossa balena, per quanto le stava abbottonato attorno ai fianchi e lungo le cosce.
La suora la guardò con sospetto e con aria di vaga superiorità, seduta dietro alla sua scrivania; poi ...
... la invitò ad accomodarsi. Esordì dicendo: “Mi hanno detto che la signorina intende parlarmi di faccende legate alla retta della residenza… è così signorina !?!”. Hélène intuì subito che la conversazione sarebbe stata difficile e per di più infruttuosa; replicò balbettando, nel suo italiano assai imperfetto: “… oh no, veramente no madre … volevo solamente fare una mia domanda, per questa retta di mio padre …”.
Allora madre Iolanda, guardandola dall’alto in basso, replicò: “… suo padre? … perché mi parla di suo padre signorina … che cosa c’entra adesso suo padre?”.
Hélène si fece scura in volto, e prendendo fiato a fatica rispose: “… mio padre è morto, ma questa retta l’ha pagata per me tanti anni fa …”.
La suora fece un cenno di scuse con il braccio, e poi aprì un pesante registro. Leccandosi l’indice della mano destra un’infinità di volte, raggiunse finalmente la lettera H, dove si trovava la scheda relativa alla retta d’affitto di Hélène.
Chiuse il pesante libro, lasciando un bel po’ di polvere nell’aria leggermente maleodorante della stanza. Poi rispose: “Signorina Houllier, suo padre ha pagato la retta per tutta la durata del suo corso di studio, fino al 2012. Erano quattordici milioni e seicento mila lire nel lontano 1993. Si rende conto?”, e ripose il librone sopra un ripiano alle sue spalle.
“Cosa vuole dire … che non posso più riprendere quei soldi?”, fece Hélène, con aria persa. E la suora rispose aggrottando le ciglia: “Riprendere!?! … riprendere? che cosa vuol ...