1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... dire … riprendere !?!”.
    Allora Hélène si sedette meglio sulla sedia, sospirando profondamente, iniziava ad avere caldo; ristette e rispose tremando: “… veramente … veramente io … io vorrei lasciare questo posto …”, e si legò i capelli in una coda di cavallo, come non faceva da tempo.
    La suora si alzò in piedi e la prese su per un braccio; le disse: “… e perché mai signorina vorrebbe andarsene?”.
    Hélène si lasciò sollevare, e mentre seguiva a passetti lenti madre Iolanda, che intanto avanzava verso la grande finestra adornata da un pesante tendaggio, trovò a malapena le parole per risponderle: “… veramente … veramente io voglio andare a vivere in un appartamento …”.
    Vide la suora aggrottare nuovamente le ciglia e farsi minacciosa; questa stringendo il braccio di Hélène, esclamò: “… tentazioni! … stia attenta signorina, queste sono solo tentazioni!”.
    Hélène la guardò preoccupata, aveva lo sguardo basso; ma madre Iolanda aveva compreso quanto fosse inutile perdere del tempo con quella sciagurata, e tornandosene indietro alla sua scrivania, concluse la discussione esclamando: “In ogni caso signorina, l’accordo sottoscritto da suo padre non prevede alcuna restituzione !”, e chiosò: “Lei può andarsene dove vuole, a suo rischio e pericolo, ma non riavrà indietro nemmeno una lira di quanto fu pagato dal suo genitore … e adesso via, se ne vada … arrivederci …”.
    Hélène se ne uscì a testa bassa, con la coda tra le gambe.
    Raggiunse l’Università leggermente trafelata, mentre l’aula ...
    ... in cui si teneva la lezione di Diritto Civile aveva già i battenti delle porte completamente chiusi; si mise allora a sedere nel corridoio, senza osare entrare.
    Quando la lezione di Diritto Civile si concluse, dall’aula uscirono Chiara e Paula, ridendo e scherzando. La ragazza argentina non frequentava quel corso, ma a quanto pare era entrata nell’aula dal lato opposto prima del termine, per poter parlare con la compagna d’appartamento di Hélène.
    La ragazzotta belga si avvicinò, e udì che le due studentesse stavano parlando proprio di lei; stavano discutendo animosamente, su chi tra loro due, avrebbe dovuto farsi carico della quota d’affitto che lei non avrebbe pagato.
    Allora ristette, e si fermò rimanendo leggermente indietro; si rese conto solamente in quell’istante del guaio in cui si stava per cacciare, e provò un senso di pena e di rimorso. Ma oramai la decisione era stata intrapresa, ed entro solamente cinque giorni, lei e Chiara avrebbero abbandonato la loro attuale residenza per trasferirsi nel disordinato appartamento dove abitava la ragazza argentina.
    Le due coinquiline spagnole lasciarono l’Italia quel sabato, che era il primo giorno di novembre, con non poca tristezza e tanta malinconia. Chiara aveva chiesto ed ottenuto due giorni di permanenza aggiuntiva al Convitto, e alla mattina dell’indomani le due ragazze impacchettarono i loro bagagli, e si presentarono nel buio sottoscala di rione Monti.
    Hélène prese posto nella cameretta in cui Chiara s’era ritirata ...
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