Storia di Hélène
Data: 26/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com
... tranquillamente potuto essere un cantante inglese o americano, di musica folk. Chiara si era completamente trasformata in vista del suo arrivo, e quel pomeriggio indossava una minigonna piuttosto succinta di colore bianco, con calze velate e lunghi stivali neri.
Si era truccata in maniera ammaliante, come mai prima di allora aveva fatto; di sopra indossava una camicetta rosa abbottonata fino al collo.
Hélène fu presentata a Lorenzo, mentre Paula era andata in giro a fare la spesa. Lo guardò con irresistibile attrazione, ma questi – che era visibilmente stanco ed accaldato – si limitò ad un semplice saluto; sembrava piuttosto scocciato di vederla, come se in cuor suo avesse lungamente sperato, di non trovare nessun altro lì dentro quell’appartamento.
La verità è che aveva una voglia smisurata di fare sesso con Chiara, provava una pulsione davvero incontenibile: erano passati quasi due mesi da quando lui e la sua ragazza s’erano incontrati per l’ultima volta, e nonostante il lungo viaggio in treno, e la successiva camminata per giungere a casa, aveva in quel momento un chiodo fisso dentro alla testa. Per moltissimi giorni aveva tenuto le sue energie a freno, al punto che in più occasioni il sesso lo aveva sentito vibrare, come una creatura viva dentro ai suoi pantaloni; e adesso era giunto finalmente nel luogo dove tutte quelle energie sarebbero state spese: ma vi era ora questo impedimento, questa banale ragazzotta straniera a proibire loro di esplodere in tutta la loro ...
... passione.
Chiara avrebbe voluto dire a Hélène di andarsene, ma era vestita in maniera completamente dimessa, con una culotte bianca che sembrava quasi un pigiama, ed una maglietta a girocollo, per cui si sarebbe dovuta preparare a lungo per poter uscir di casa e lasciarli liberi.
Accompagnò Lorenzo nel salone, laddove egli avrebbe dovuto pernottare, dormendo sul divano. In quell’istante Hélène domandò al nuovo arrivato, se desiderasse di bere qualcosa; ma quegli, con fare sbrigativo ed anche leggermente inelegante le rispose: “Perché non ci lasci un po’ da soli adesso? …”.
Hélène ci rimase male, ma riprese alcuni fogli con gli appunti che aveva precedentemente appoggiato sul tavolo, nel momento in cui era andata ad aprire la porta, e si ritirò in camera da letto strisciando lentamente con le sue ciabatte; in quell’istante, si sentì tristemente sola e indesiderata, era quasi sul punto di piangere.
Si chiuse in bagno per un po’, e quando ne uscì, dal salone non si udiva più nulla. Aprì nuovamente la porta della sua camera con cautela, tutto avrebbe desiderato tranne che di essere vista, ma nel salone non vi era più alcuna traccia né di Lorenzo e né di Chiara.
Allora si mosse lentamente verso il tavolo, e poi successivamente nella direzione della cucina; in quell’istante udì in modo nitido, dalla camera da letto di Chiara e Paula, degli urletti soffocati, seguiti da alcuni sbuffi di piacere. Si fermò attonita su due piedi, ed a quel punto gli urletti divennero più distinti e ...