1. Storia di Hélène


    Data: 26/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com

    ... riconoscibili. Era Chiara che stava godendo in modo sommesso, pareva quasi gemere.
    Hélène non sapeva cosa fare, inizialmente pensò di tornarsene in camera con la coda tra le gambe; ma poi avvertì come uno scatto dentro alla pancia, e subito fu bagnata in mezzo alle cosce, dentro le sue culotte.
    Allora decise che avrebbe voluto spiarli, e si piegò con non poca difficoltà verso la serratura della porta. Chiunque l’avesse osservata dal didietro in quel momento, avrebbe veduto l’enorme popò piegato in avanti, avvolto dalla misera culotte bianca, e le due mani aperte appiccicate alla porta, all’altezza di mezzo. Mise l’occhio vicino alla serratura, ed inizialmente non vide nulla; poi si allontanò un istante per riavvicinarsi di nuovo, e finalmente riuscì ad intravederli.
    Chiara era in ginocchio su una vecchia poltrona, con gli avambracci piegati dietro allo schienale, e la minigonna completamente alzata.
    Alle sue spalle, Lorenzo la reggeva per ambedue i fianchi, e la stava prendendo con energia e decisione. Non riusciva a vedere il pene di lui, ma doveva essere bello lungo e consistente, a giudicare dai mugolii di piacere della ragazza. Avvolte poco sopra alle sue ginocchia poi, le calze trasparenti e la mutandina di pizzo nero le impedivano completamente il movimento, cosicché Chiara era letteralmente immobilizzata, tra il dorso della poltrona, le cosce strette nel collant, ed il membro dietro di lei che la puntellava in modo fermo e inesorabile. Lorenzo sbuffava e godeva, e ...
    ... di tanto in quanto insultava la sua ragazza, chiamandola “troia”, oppure “maiala”.
    A quanto pare questi insulti accendevano la passione in lei, che rispondeva ansimando in modo sempre più intenso, incitando il suo ragazzo a sprofondarla con più impeto ancora.
    In un certo istante però, quando era sul punto di venire, Lorenzo la afferrò per i capelli e la fece voltare verso di sé; Chiara compì una specie di giravolta sulle ginocchia, ed infine piegando leggermente la schiena in avanti, assecondò il movimento del suo ragazzo, che spingendole la nuca le infilò letteralmente il membro nella bocca. Fu lì che Hélène poté finalmente vedere l’uccello di lui, che era pallido e deludente, per quanto fosse lungo e arcuato come una grossa banana.
    Durò solamente pochi secondi, e Chiara si mosse rapidamente indietro, prendendosi un mare di sperma bianco e schifoso sul viso e sulla camicetta di colore rosa.
    Lorenzo la fece voltare nuovamente, e completò l’opera svuotando tutto il pene, molle e sgonfio, sopra di lei.
    Hélène arretrò, era in uno stato di totale confusione; in quell’istante un rumore di chiavi la ridestò, era Paula che era appena rientrata, e per una questione di pochi attimi non si era resa conto di quanto ella stava facendo. Notò tuttavia che la ragazza argentina era meravigliata di vederla in piedi dinanzi alla porta della sua camera da letto; si giustificò allora, senza che le venisse richiesto, dicendo: “… ho sentito … ho sentito dei rumori … credo che ci siano Chiara ...
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