Diario di Hélène - Le ossessioni
Data: 17/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... dispiaceva affatto di poterlo masturbare, anche se neppure la scellerata Hélène lo avrebbe mai confessato, per decenza e pudore.
Le piaceva vederlo crescere nella sua mano, poi lentamente gonfiarsi, ed infine, inesorabilmente esplodere; non amava troppo l’odore dello sperma, ma le piaceva vederlo schizzare tutto quanto di fuori, a fiotti. Si sentiva spesso come una sgualdrina mentre lo faceva, ma la eccitava tantissimo vederlo impazzire a causa sua; avevano fatto sesso solamente in due casi, ma in compenso lei lo aveva già masturbato per una decina di volte, in svariate situazioni e circostanze del tutto impreviste; tra cui anche il bagno pubblico di un Café.
Hélène era più grande di lui, e le sue amiche la prendevano in giro per questo. Era stata la sua nave scuola, lo aveva iniziato lentamente al piacere, in modo decisamente sconcio oltre che goffo, e di questo un poco ella si vergognava.
Sua madre la interrogava davanti allo specchio e si domandava per quanto tempo ancora, Hélène e Bernard sarebbero rimasti insieme; non immaginava nemmeno, che quella loro ridicola storia avrebbe a malapena resistito per una sola estate: sarebbe stata infranta subito per mano di un’altra ragazzina molto più bella ed intelligente di lei.
Una bambolina fiamminga di nome Karin, giovanissima e dai lineamenti deliziosi, l’avrebbe agevolmente spodestata e ridicolizzata; allontanandola dal suo Bernard senza che quegli fosse riuscito a cogliere fino in fondo, il significato delle sue ...
... inesorabili, vergognosissime ossessioni.
Sesto episodio
“Devi solamente guardarmi e stare calmo” sussurrò Hélène mentre lentamente ella si sbottonava il collo della camicetta.
Faceva freddo e fuori pioveva da ore, in quell’oramai lontano sabato di fine inverno. Il suo ragazzo era stato decisamente inelegante e frettoloso con lei, pochi istanti dopo che essi avevano varcato, trafelati la soglia di quella casa: trovandola completamente vuota e silenziosa, così come previsto; l’aveva smanacciata in modo irruento e goffo, provando a sollevarle persino la gonna, ed aprendosi subito la cintura dei pantaloni senza che tantomeno lei glielo chiedesse. Le aveva intravisto tutte le mutande sotto alle calze lucide e trasparenti; come agevolmente avrebbe potuto intuire dalle sue forme, notò senza esitazione come la sua ragazza, possedesse un sederone bello grosso: un gran bel culotto pieno di cellulite, tutto chiuso impacchettato di sotto.
Fu proprio quella l’espressione non troppo garbata, che egli adoperò per esprimere il proprio stupore, ed in un certo senso, un timido apprezzamento: “…hai un gran bel culotto”.
Era da quasi due anni che Hélène non veniva approcciata; l’ultima volta che ciò era accaduto, ella si trovava ancora in Italia: era stata una circostanza tutta quanta da dimenticare.
Sotto la camicetta ella indossava una canottierina nera al posto del reggiseno; la gonna beige era corta e stretta come quella di una hostess. Si mossero nei pressi della camera da letto, ...