Diario di Hélène - Le ossessioni
Data: 17/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... sarebbe mai eccitata per quello che eccitava lei: si sarebbero piuttosto vergognate al semplice pensiero, facendo di tutto per nasconderne le tracce.
Invece lei era diventata crescendo, una scelleratissima e sventurata, culona; non poteva affatto evitarlo: ci cascava sempre, ogni volta con mani e piedi, sempre di più.
Aveva provato molto fastidio a venire disciplinata da sua madre; la seconda volta perfino da ragazza maggiorenne, subito dopo il proprio ritorno in Belgio. Ma s’era trattato piuttosto di sensazioni assai più vivide e contrastanti, nell’atto invece, di venire castigata dagli uomini.
Essere una culona significa provare piacere nel vergognarsi, fino all’atto umiliante più estremo: desiderare di venire esposta ed annichilita in modo pubblico e plateale.
Almeno questo era il significato che lei attribuiva a quello sciagurato epiteto, decisamente infamante, che l’era stato affibbiato senza pietà fin dai lontani tempi della scuola; le sue amiche avevano preso a chiamarla così, subito dopo aver assistito al triste epilogo della sua festa di compleanno.
Hélène non aveva ancora avuto un fidanzato, quando ritornò a casa in Belgio dopo i quasi dieci mesi trascorsi in Italia.
Aveva perduto la sua verginità, e s’era poi compromessa, in modo sconcio e vergognoso, persino con l’assai anziano proprietario del locale: del quale ella era stata, una giovane imprudente e molto succube, cameriera; lasciandosi spesso abusare in maniera inopinata e dolorosa, senza tuttavia mai ...
... concedersi, dal momento che egli era impotente.
Sua madre aveva scoperto che Hélène era andata a vivere in un appartamento, rinunciando alla retta della propria residenza già pagata, per il solo gusto insano di potersi divertire con altre ragazze; senza per giunta riuscire nemmeno, a superare alcun esame. Non le aveva detto nulla, e la signora Houllier non tollerava affatto le bugie.
La ragazzotta aveva trascorso i suoi ultimi quattro mesi, sapendo quindi, che sarebbe stata presto castigata; varcare la soglia della dimora accompagnata da quella certezza, era il destino che l’aveva accompagnata. Sarebbe stata probabilmente l’ultima volta; non certo la prima nella sua vita, in presenza di qualche ignaro ed incuriosito spettatore.
Nono episodio
“Non mi sono affatto dimenticata… che devi essere punita”.
La ragazzotta taceva con il capo chino, con l’unica magra consolazione, che Benoît non fosse presente in casa.
“Devi essere punita per avermi detto un’infinità di stupide frottole …mi hai preso in giro dicendomi che studiavi, e poi che cosa hai ottenuto? Solamente tanti soldi buttati… e non voglio nemmeno sapere, che cos’altro hai combinato lì”.
La paternale della signora Houllier andava avanti da svariati minuti, in quel caldo pomeriggio di luglio, nell’ampia veranda assolata in cui madre e figlia sedevano su lati opposti: Hélène con la sua camicetta bianca ed una stretta gonna nera, disposta di fronte alla madre che continuava a catechizzarla, senza alcun cenno di ...