Diario di Hélène - Le ossessioni
Data: 17/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... ripensamento.
La loro domestica si era allontanata mentre Bianca adesso s’intratteneva alla televisione: la sorellina aveva solamente quindici anni, era stata proprio lei a rivelare alla madre tutte le inutili bugie di Hélène; sommando tanti piccoli segreti che quella aveva imprudentemente confidato, durante le precedenti vacanze. Piccoli segreti, assolutamente mal riposti.
Erano passate a malapena tre ore dal rientro in casa di Hélène, ed un persistente caldo afoso avvolgeva sempre la veranda, illuminata dal sole attraverso la finestra aperta.
“Mamma, ho imparato tanto e non lo farò più…”.
“C’è evidentemente qualcosa che devi ancora imparare: il rispetto!” ribatté la madre, con aria estremamente piccata e severa. Poi aggiunse: “vedi tesoro… pensi che io mi diverta a vederti piangere? Pensi che sia bello per me, che tutti i vicini ti sentano? …ma il problema è che, a quanto pare, tu impari solamente così: è da anni che lo diciamo, tu devi sentire le botte in quella stupida testa”.
“Ma io ho diciannove anni mamma…”.
“Cosa vuoi che mi interessi? Pensi allora di essere forse, adulta? Ti rendi almeno conto delle stupidaggini che fai?”.
Poi girandosi di lato, ella sollevò la mano in modo assertivo: “Lo vedi quel davanzale? Inizia a piegarti lì, e guarda bene di farti conoscere… oggi c’è tantissima gente in strada…”
“Che cosa vuoi dire mamma?”
“Che oggi ti osserveranno veramente in tanti …mentre le prendi” chiosò lei in modo ultimativo, vedendo Hélène dinanzi ...
... a lei, ammutolire e sprofondare nel silenzio più cupo.
Poi si alzò improvvisamente in piedi, ed afferrò la figliola per un braccio; Hélène reagì in modo goffo e scomposto con un sospiro “noooo mamma”, ma presto fu soggiogata e trascinata a strattoni, fin nei pressi del davanzale. La finestra era tutta aperta spalancata, e fuori si rimirava dall’alto il grande giardino, con il viavai colorito di tantissima gente ignara; erano solamente al secondo piano e si potevano udire benissimo i loro schiamazzi.
“Aspettami qui… piegata… guarda bene le persone lì di fuori: tra poco saranno proprio loro… ad ammirare te”.
Uscì dalla veranda chiudendone la porta; poi la riaprì immediatamente. “…ho detto piegata …obbedisci stupida!”; la ragazzotta si era infatti allontanata dalla finestra, al punto che la signora Dominique ritornò subito sui propri passi, camminando ad ampie falcate; e si fece presto obbedire, con le maniere cattive, lasciando la povera Hélène appoggiata al davanzale con i gomiti allineati e la gonna nera tutta rivolta verso l’interno. Era già il principio del suo castigo.
Passarono pochi istanti, e la sfortunata ragazzotta adesso tremava tutta, consapevole che a distanza di oltre cinque anni, sua madre era nuovamente in procinto di umiliarla.
Sentì la porta alle sue spalle aprirsi, e lo schiocco di un oggetto apparentemente di gomma, approssimarsi a lei. Era una semplice ciabatta nera, stretta nella mano di sua madre.
“Cosa vuoi farmi mamma…”.
“Tira su la gonna, ...