1. Diario di Hélène - Le ossessioni


    Data: 17/07/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tue Racconti Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club

    ... obbedisci”.
    “Qui no mamma… ti prego”; la signora Houllier, spazientita, si mosse alle sue spalle e con un gesto assai deciso, le ribaltò tutta la gonna nera lungo la schiena. Scoprendole l’enorme didietro, ancora avvolto dentro ad una candida mutandina.
    Poi senza alcuna compassione per lei, mosse le mani attorno ai fianchi appena liberati dalla gonna, e ne afferrò per bene l’elastico. Le tirò giù quella mutandina in modo perentorio, lasciandola tristemente sospesa all’altezza dell’inguine.
    Poi riprese a battersi la ciabatta nera sul dorso della mano.
     
    “No mamma… mi vergogno ti prego…”.
    
    “Ti dovresti vergognare per quello che hai fatto… e di questa specie di pallone tu, ti dovresti vergognare!” le rispose lei, spostandosi leggermente di lato; poi con un braccio le cinse il fianco, costringendola ed esporsi in avanti, a gambe strette.
    Arrivò subito il primo colpo di ciabatta, forte e deciso. 
    
    “Oooo”
    
    Dal giardino, un giovane africano si volse improvvisamente a guardarla; lo squittìo della povera Hélène l’aveva leggermente sorpreso, mentre egli era seduto tutto solo, su una piccola panchina in fondo a destra, intento a leggere.
    
    Pum! “Ooh…”
    
    Che cosa mai le stavano facendo? È mai possibile che fosse proprio così come sembrava? Il giovane col suo libro non aveva mai assistito a fatti simili in vita sua; mentre in quella triste casa, il tonfo delle botte, era rimbombato assai spesso.
    La signora Dominique impugnò meglio la ciabatta, e le sferrò due colpi decisi ...
    ... sul sedere tutto mollo, vedendolo sballottarsi in modo ridicolo e penoso; Hélène stavolta trattenne un gridolino in gola, aveva capito che quel giovane si era già sciaguratamente accorto di lei, e così a fatica tacque.
    
    Pum! Pum!
    
    I due colpi successivi la segnarono per bene, facendola disporre meglio con i pugni stretti in avanti.
    Le mutandine le penzolavano sotto il sedere fradicio e scosso; la madre aveva subito notato, come lo strumento che aveva scelto per punirla, fosse estremamente doloroso ed oltremodo efficace: già un paio di bozzi rigonfi andavano a formarsi, sulla pelle morbida dei glutei caldi e arrossati della sciagurata figliola, sempre piegata in avanti a gambe strette.
    Le liberò i fianchi lasciandola in balìa di sé stessa; mentre anche un anziano signore apparentemente s’era concentrato a guardare, domandandosi con curiosità, che cosa mai dietro a quella finestra aperta al secondo piano, stesse accadendo.
    
    Pum! Pum! “Ooooo…”
    
    Questa volta l’urletto di Hélène fu talmente forte, che l’anziano signore inforcò addirittura il suo paio di piccoli occhiali, ed aggrottò mestamente le ciglia; la povera ragazza comprese che era tutto orribilmente chiaro ed esplicito, alla vista di coloro che occasionalmente la osservavano.
    “Fa male vero?” le disse la signora Dominique contemplando i due glutei, piuttosto arrossati, della figliola che tremavano.
    “Dillo pure a quelli che ti guardano: sono stata una stupida, bugiarda e disobbediente…” ribadì sorridendo in modo ...
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