Diario di Hélène - Le ossessioni
Data: 17/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... beffardo e provocandola poi, irrispettosamente: “…aggiungi pure: sono una sederona …sono …una se, de, ro na”.
Pum! Pum! “Ooh oooo…”
Hélène non aveva mai provato una simile prostrazione in tutta quanta la sua vita, tratteneva le lacrime per non farsi vedere, ma dentro l’animo era già completamente umiliata ed annichilita; pensò che avrebbe veramente imparato a rigare dritto, a partire da quel giorno, una volta per tutte. Un nuovo colpo all’improvviso la travolse: “Aaaaah…”.
Vide che anche un’elegante signora la osservava: le faceva con la mano un gesto, come ad indicarle che aveva compreso; il significato era più o meno, che fossero meritate, anche se non poteva ovviamente conoscere alcun dettaglio.
Entrò Mabel nella veranda, aveva udito il rumore delle percosse, ma sulle prime era rimasta nascosta per riserbo; adesso ella appariva premurosamente preoccupata. Fu allontanata dalla signora Houllier con un rapido cenno del viso.
Bianca guardava la televisione, un programma di musica ad alto volume e non si sarebbe affatto accorta del caos, a causa del frastuono assordante delle immagini; non sarebbe stato per nulla sbagliato invece, se anche ella avesse veduto tutto quanto: imparando fino a quale età, esistano lezioni così.
“Adesso abbassa la testa”. La madre colpì Hélène con quattro colpi di fila, alternati sui due glutei, vedendola vibrare in avanti, e rimbalzare con tutto il corpo, sospinta dalla massa informe e sconcia del sedere.
Poi prese a carezzare la ...
... ciabatta, concentrandosi sulla vista delle sue dirette conseguenze, sempre più tangibili e penose.
“Abbiamo quasi finito per oggi”.
Pum! Pum! Pum!
Hélène non resistette ed esplose in un pianto, mentre alle sue spalle, il didietro brulicava tutto, in un modo insopportabile; adesso dal giardino la fissavano in tanti, due signore andavano addirittura commentando la scena, con apparente sdegno misto ad una certa e non tanto ben nascosta, curiosità.
“Ora ripeti stupida: sono una sederona …una se, de, ro na!”.
Pum! Pum! “Ooooh…”
“se, de, ro na”
Pum! Pum! Pum!
La abbandonò così senza aggiungere nulla, aggrappata alla finestra con le mutandine ancora sospese, ed il didietro grosso e deforme completamente deturpato, che ancora vibrava dopo quella scellerata sequenza di botte. Hélène teneva le gambe rotonde leggermente divaricate e piangeva.
“Non sei più una ragazzina, ma sappi che in questa casa, con me le regole sono queste e funziona così…” sottolineò con voce garbata la madre, nell’istante in cui rientrava a passi felpati dentro la veranda, dopo aver riposto la propria ciabatta. La sciagurata Hélène non si era mossa di lì, travolta dal dolore e dalla vergogna, e piangeva ininterrottamente.
“Ricopriti quello schifo, non voglio più vederlo” le disse alle spalle con tono leggermente sprezzante la signora Dominique, mentre s’accomodava nuovamente sulla propria poltrona; la sagoma del povero sedere tutto sudato della figliola umiliata, adesso si stagliava immobile e gonfia, ...