Diario di Hélène - Le ossessioni
Data: 17/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tue Racconti
Autore: helene89@mail.com, Fonte: RaccontiErotici-Club
... ed in quel preciso istante; per il semplice gusto insano di poter trasgredire in una situazione del tutto inopinata, in presenza di un adulto. Le sarebbe rimasta dentro per tutto il tempo, fino all’epilogo.
Con il solerte aiuto del padre, Bernard prese le due biciclette, risalendo la rampa della rimessa, con Hélène che adesso li seguiva tutta quanta accaldata; poi i due fidanzatini furono finalmente lasciati da soli, nel piazzale antistante il giardino: Bernard dovette aiutare la sua ragazza a montare sulla propria bicicletta, mentre lui avrebbe al contempo montato quella più grande ed elegante, appartenente a suo padre.
Hélène aveva seguito il suo consiglio, ed indossava quel pomeriggio una più comoda tuta di color celeste, al posto della sua solita gonna; lui la sostenne lungo i fianchi mentre ella si disponeva bene, e si ritrovò dinanzi tutto quel didietro enorme e sproporzionato, mentre Hélène si piegava di lato, per potersi finalmente accomodare sul sellino della bici.
Le piaceva il sederone della sua ragazza, benché fosse davvero tutto grosso e deforme; lo fissava da dietro, mentre ella in bicicletta lo precedeva, con le gambe leggermente larghe e le scarpe da ginnastica che sfioravano l’erba del giardino. Hélène schiamazzava tutto il tempo, felice come una bambinona mai cresciuta, proprio mentre lui la seguiva, fissandole ossessivamente quel sederone rotondo.
Una strana voluttà stava prendendo possesso del suo lui, mentre egli la guardava in quel punto: era una ...
... voglia latente e perversa, quella di poterle stringere quel culo e trattenerlo nelle sue mani, per poterlo successivamente gonfiare come un pallone, infilandolo come una pompa della bicicletta. Era forse la prima volta che Bernard provava un simile impulso.
“Non mi dici niente…?” si volse Hélène ridendo, con i capelli neri che le ricoprivano quasi del tutto gli occhi, rivelando un sorriso soave e leggero. Bernard la baciò con un cenno della mano riprendendo poi subito ad inseguirla con la bicicletta.
La ragazzotta non aveva idea di come quegli la andasse fissando; così involontariamente assunse una posizione ancor più inarcata, lasciando intuire il semplice fatto di indossare sotto la tuta, una succinta mutandina assai sottile; si poteva scorgere il segno in cima, il filo teso che la stringeva giù dai fianchi infilandosi gentilmente nel mezzo.
“Vedi se mi prendi…” gli disse sorridendo, mentre inarcandosi ancor di più, ella prendeva il largo con la sua bici. Bernard decise proprio in quell’istante, che avrebbe voluto dare respiro ai suoi pensieri più sordidi nei confronti di lei, ignara. Aumentò il passo e dopo pochi istanti la raggiunse senza alcuna fatica.
Lei volle insistere nel proprio gioco, e riprese a pedalare provocandolo: “Sei troppo lento oggi, non riuscirai a prendermi…”.
Insisteva nel proprio gioco, senza rendersi conto dell’effetto che gli andava causando: Bernard sentiva adesso il pene crescergli in modo informe e leggermente innaturale. Per qualche strana ...