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Il girone della m - atto quinto - "io.volevo.vivere"
Data: 08/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL
... uno specchio ove le mosche andavano specchiandosi nel loro volo ubriacato dai miasmi. A sinistra del locale si allineavano gli orinali, dove la vetustà dei manufatti aveva recato nel tempo una patina color ruggine, a sua volta ammantata da striate colonie algali. All’antibagno seguiva il piccolo cesso, largo quanto largo può essere una turca. Lercia, corrosa e striata nottetempo da deiezioni immonde. Sulle piastrelle dei muri v’erano schizzi fecali, scritte e muffe nei giunti di posa. Un letamaio fresco di cacata che mi fece ansimare. La piccola finestra in alto guardava il baratro sotto di me e dovette essere insufficiente a levar via subito gli odori di tanta merda. Dovetti liberare il cazzo per la troppa eccitazione. Entrai dunque nel fetido cesso e richiusi in silenzio la porta di lamiera. Il caldo era infernale, le mosche a decine. Riposi la mia busta in un angolo meno umido del locale. Calai le braghe, mi sedetti sul vuoto della turca e distesi le gambe divaricandole per quanto possibile. Poggiai la schiena contro il ...
... muro. Aprii la zip della felpa e diedi all’aria il petto ed il ventre. Con le dita, ansimando, raccolsi qua e là della materia fecale e me la spalmai in strie sul petto, attorno ai capezzoli ed al mio glande pulsante. Vi sgorgò abbondante del precum e presi a masturbarmi dolcemente con l’ausilio di due sole dita. Dolcemente, su e giù. Ansimavo, le mani mi tremavano. Nella testa milioni di pensieri immondi e i muri mi sussurravano di oscenità sudice dalle loro scritte. Dovetti sospendere la mia masturbazione perché le mosche avevano vinto l’iniziale timore dell’intruso. Raggiunsero il mio petto offerto loro a banchetto. Danzarono sul pelo che cinge i capezzoli. Roteavano come baccanti sul piatto umano offerto agli dei. Venite a me, sussurrai. Vidi adunarsi decine di mosche sul glande eruttante di liquido di piacere. Si cibarono e si abbeverarono di me. Quel loro solleticare mi stava uccidendo di piacere, vinto dall’alcool e perduto ancora nell’amore per il mio Riky. L’amore, è lasciarsi cibare sul ciglio di un abisso spaventoso. .