Il desiderio nascosto
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autoerotismo
Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu
... controllo, non aveva mai provato quel piacere perché, fino a quel momento, le sue inibizione le avevano impedito di farsi prendere, di farsi trattare come una donna dovrebbe essere trattata, di essere fornita di tutti i piaceri necessari a farla impazzire. Bastò poco, questione di secondi, di minuti forse, a farle perdere quel poco di imbarazzo rimasto e farla finalmente mia.“Oddio…” esclamò “Ti prego…ti prego scopiamo…”Lo disse, disse quella parola ed io come un fulmine mi alzai, baciai quei seni irresistibili lungo la risalita e poi le sue labbra, infilando il membro tra le sue gambe e strusciandolo contro la vagina bagnata del suo piacere. Lentamente, con un solo movimento, fluido e naturale, la infilai, sentendola sospirare, libera, eccitata, piena di me.“Dio mio mi piace…” sussurrò “Scopami…ti prego scopami…”Non me lo feci ripetere ancora. Iniziai a muovermi, spingendole la schiena contro il muro, in piedi, avvolto nelle sue braccia, stretto contro quelle mammelle così piene ed eccitanti. La riempii col mio membro eccitato, penetrandola con forza e decisione, marcando ogni mio movimento con un gemito, un sospiro, una parola che descrivesse il mio piacere. Lei godeva, impacciata forse, ma vogliosa e desiderosa di compiacermi, mi lasciava fare ciò che volevo, compiacendosi dei risultati e cercando, a suo volta, di assecondare i miei movimenti per accrescere il mio piacere. Le mie mani le strinsero il sedere, rotondo e un po’ ingombrante ma liscio ed invitante.“Più ...
... forte…” mi disse tra un gemito ed il seguente “Vai più forte…” ed io accelerai, spingendo di più, facendole sobbalzare il seno nell’unico pezzo di intimo che ancora indossava.“Sei fantastica!” le dissi io, come per rispondere alle sue richieste “Mi stai facendo impazzire…voglio farti godere!”Le sue mani mi afferrarono il sedere e spinsero, aiutandomi ad affondare ancora di più nella sua carne, entrando per intero ad ogni colpo nella sua figa calda e bagnata. Il suo corpo formoso mi scaldava e mi eccitava, il contatto con la sua pelle mi ipnotizzava, il suo odore mi avvolgeva ma, più di ogni altra cosa, i suoi gemiti sinceri, forse per la prima volta, mi facevano provare l’irresistibile voglia di sfondarla, di darle ogni millimetro di me. Volevo godesse come non avrebbe mai potuto immaginare.“Ti prego continua! Sto per venire!” sussurrò, incapace di alzare la voce per la mancanza di fiato, schiava dei suoi stessi gemiti, alla mercé del suo stesso corpo, conquistata dalle mie mani, posseduta dalla mia lingua, ogni rimanenza di imbarazzo piegata dal mio cazzo, che da dentro di lei, si impadroniva di ogni suo pensiero.Le strinsi una mammella con la mano destra, da sopra il reggiseno, e portai l’altra mano dietro il collo, facendole poggiare la fronte contro la mia, sentendo il suo fiato unirsi al mio mentre si avvicinava all’orgasmo, la baciai ancora e la sua lingua si fece strada dentro di me, vogliosa, implacabile, desiderosa quasi di imitare le azioni del mio membro che ora sentivo ...