Confessioni di una mente perversa. -1a parte
Data: 26/03/2018,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer
... del banco. Se era già eccitato, se aveva ben goduto con gli occhi le mie curve dietro nel momento in cui mi aveva sollevato la gonna, adesso doveva avere ben duro anche il cazzo ! Che aspettava a cacciarlo ?!...
“…Hoh !”
Eccolo! Lo sento, finalmente ! Caldo e duro, pronto ad aprire le mie carni doloranti per la camminata veloce dopo il controllo ! E al diavolo il dolore! Eh già ! Più ne sento, più mi bagno la fica, e i seni con una sudata liberatoria…sentivo la pressione della sua cappella, e lo struscio della sua asta sulla pelle delle mie natiche. Quelli erano sensi ! Cercai di dirgli ancora una volta di sbrigarsi; di tempo ne avevamo poco, e quei due minuti di struscio preparatorio mi sembrarono eterni…avevo la sensazione che il tempo mi scorresse intorno solo se … - cazzo ! – solo se ero io a riavviarlo con un segnale della mia coscienza. Del resto conoscevo molto bene me stessa: mi eccitavo una volta messa in posizione animalesca. Chiunque fosse entrato in quel momento avrebbe visto una prof sulla trentina ed oltre, con una normale gonna da tailleur al sotto-ginocchio abbassata fino a terra, senza mutande, con due meloncini sodi che facevano, pelle - pelle, gli onori di casa al grosso cazzo ben scappellato, di uno studente qualunque, bello, boccoluto castano scuro con due bellissimi occhi castani: un bel ragazzo alto un metro e settantacinque di discrete spalle, e muscoli non troppo evidenti; purtroppo non so come si mangiasse i suoi soldi, ma sembra che la ...
... palestra i suoi genitori, persone umili, non fossero in grado di pagargliela, perlomeno finché era al liceo; sua madre una commessa di mini supermercato; suo padre netturbino: due persone molto dignitose. Certo lui ancora non lavorava, salvo certi sporadici “favori” compensati da persone con cui non prenderei il caffè in presenza di mio figlio, che però gli avevano “fruttato” anche - anzi ANCHE ! - due o tre segnalazioni presso i comandi di stazione dei carabinieri. Infatti al posto di blocco avevo paura che mi contestassero la mia conoscenza con Federico. Aveva sempre fatto in tempo a disfarsi delle “cosette”, e mi aveva giurato che non trasportava né droga né refurtiva per nessuno…mi ero perdutamente innamorata quasi subito di questo “bel deviante”, al quale avevo promesso una bella scena di sesso squallidamente spinto, in posizioni umilianti per la mia dignità di donna innamorata, e dominanti per le sue voglie di dominazione su di me; come quelle che stavano in un giornale porno, che si era fatto dare da un suo amico segaiolo appassionato di aerei militari…la nostra situazione era resa più intrigante dai miei affannosi, e ansiosi sussurri; normalmente un orgasmo mi avrebbe calmata, ma ci trovavamo in uno spazio non nostro: la sala di ricevimento dei genitori…lui parlava a bassa voce, io ad imbarazzati sussurri…c’era la spada di Damocle dell’acustica di quei muri…la qual cosa mi faceva soffocare i miei respiri e rantoli, con quel batacchio dentro pronto a scampanare oltre il mio ...