1. Morire per rivivere. La fine. 2009. Panama City – Una villa sul mare a Isla Flamenco.


    Data: 07/09/2017, Categorie: pulp, Autore: Tibet

    ... di lasciarlo vivere, prometteva mari e monti. Lui non lo ascoltava, pensava a quanto gli esosi diventano sciocchi e ingenui all’estremo e probabilmente sono tanto stupidi che non imparano mai. Gli chiese chi altri sapesse del passaporto, solo il funzionario che lo aveva rilasciato ma non sapeva altro, rispose il grassone. Ora doveva garantire a Mercedes il futuro, non esisteva una altra alternativa e sparò. i proiettili esplosi in rapida successione colpirono al nuca il grassone che cadde pesantemente a terra senza vita. Gli sparò nuovamente fino a scaricare completamente l'arma in corrispondenza della bocca per distruggere eventuali lavori dentari che potessero portare alla sua identificazione. Lo perquisì quindi accuratamente, scoprì che teneva una piccola automatica calibro 22 in una fondina alla caviglia, la prese con se come anche il portafogli e l’anello che portava al dito. Controllò nuovamente e lo cosparse abbondantemente di alcol, di benzina avio e diede fuoco, rimise i contenitori nella valigetta. Mentre il corpo bruciava si allontanò con la sua macchina. Il suo programma iniziale era di far esplodere anche la vettura ma cambiò idea, buttò in un canale le pistole, il portafogli e l’anello, ritornò in città e parcheggiò in una strada periferica. Pulì accuratamente ogni parte che poteva aver toccato. Gettò la valigetta e i contenitori nell’immondizia. Non aveva rimorso alcuno, ucciderlo era una forma di difesa. Il grassone, fornendogli l’arma e sapendo dell’uomo di ...
    ... Upala, con un semplice ragionamento era arrivato a capire cosa era veramente successo, li avrebbe ricattati. Non poteva permetterlo, doveva garantire Mercedes e il suo futuro. Ucciderlo era stato un passo obbligato. Poco distante fermò un taxi e si fece condurre in centro, raggiunse a piedi il suo albergo. Di quanto accaduto non disse mai nulla a Mercedes, il fardello ulteriore doveva portarlo lui. Esaminò con cura il passaporto che non lo convinse completamente e decise che lo avrebbero usato con molta cautela, lasciarono il paese via terra dove i controlli erano più superficiali che in aeroporto. 2009. Panama City – Una villa sul mare a Isla Flamenco. Era stato tutto programmato da tempo. Si sposarono all’ambasciata svizzera di Panama City. Era un matrimonio di facciata ma formalmente valido. Lo aveva preferito al riconoscimento di paternità o a un provvedimento d’adozione. Fece un testamento nel quale lasciava ogni suo bene a Mercedes che aveva ora la nuova identità. Con il matrimonio lei acquisì il diritto di chiedere la cittadinanza e un passaporto svizzero. Le relative domande furono inoltrare con procedura d’urgenza e lui mise in moto le sue conoscenze per favorirne la concessione. Le ricordò che doveva aspettare lì... a Panama il nuovo passaporto, il vecchio non avrebbe dovuto mai utilizzarlo o solo per le banche e le registrazioni in albergo. I loro giorni li trascorrevano assieme, perennemente. Poco dopo l’arrivo e nonostante la villa contasse diverse stanze, presero ...
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