1. Orgasmi ignobili per nobili o le radici di luigino, 1a parte


    Data: 20/04/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer

    ... Bonaldo era impegnato altrove si ritirava nella propria camera per fare uso abbondante di ortaggi per soddisfare le sue voglie improvvise. Da parte sua Bonaldo avrebbe potuto essere un alabardiere, se si fosse arruolato nell’esercito o nella gendarmeria del vicino comune di Fivigliano in Drezza; preferì nonostante la tranquillità del soldo di un militare, ben altra tranquillità: restare al servizio del suo signore territoriale, il marchese Drezzer, latifondista, procurandosi ciò che gli serviva, per lui e la sua famiglia, con la duttile arma della prepotenza personale, lievemente potenziata dai piccoli poteri di polizia che aveva nel sorvegliare i confini tra le varie partes del latifondo dei Drezzer: le terre migliori, povere di sassi erano quelle i cui frutti appartenevano al marchese in via diretta; c’erano poi le terre peggiori, talvolta paludose, talaltra sassose, della pars massaricia, che venivano date in godimento ai contadini del marchese, per il loro sostentamento vitale. Bonaldo doveva sorvegliare che i contadini non sconfinassero nella pars dominica, e incassava compensi personali in denaro, per non frapporre ostacoli ai movimenti dei carri pieni di derrate dei contadini più timidi, risparmiando il pizzo ai cenciosi; tutti sapevano che messer Bonaldo, oltre ad essere un prepotente, aveva la fiducia del marchese. La cosa funzionava perché i contadini più poveri del latifondo non erano autorizzati ad avvicinare il marchese fino a vederlo in volto; altrimenti si ...
    ... sarebbero accorti che era un uomo come loro…Bonaldo era anche il muro tra questi cenciosi, ed il loro protettore dal brigantaggio esterno, il nobile marchese. Bonaldo, quando intuì di piacere alla nobile dama di palazzo Drezzer, ne divenne intimo amante, disposto a soddisfare anche gli esperimentini e curiosità morbose della propria donna, reclutando giovani ragazze che si facevano penetrare da vari ortaggi e cibi nei loro pertugi, per soddisfare le voglie della marchesina che voleva vederle all’opera, per poi assaggiare poi quei cibi, protetta da un cappuccio. Alcuna contadina disposta a prostituire il proprio corpo per Bonaldo e la dama incappucciata, avrebbe mai dovuto sospettare che dietro quel cappuccio c’era la figlia del marchese: una donnina in realtà ritenuta dai pochissimi a conoscenza delle circostanze della sua nascita, una ragazza un po’ tarda; o quasi pazza, e di una certa perfidia; certo era che sua madre, la marchesa Anna consorte del marchese Adeodato, ebbe un parto travagliatissimo, che ci mancò poco che si concludesse con un disastro; poi finalmente, dopo tantissimi dolorosi sforzi, si decise ad uscire dall’utero di sua madre…non senza qualche cerebro lesione da qualche parte nel suo cervello, in choc dal possibilissimo debito d’ossigeno…alla fine nacque: vegeta e vitale, ma crescendo, si portò sempre dietro i danni della sua venuta al mondo: il resto lo fecero i suoi famigliari e religiosi punendola quando usava la sinistra invece della mano destra, quella di ...
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