Passione sfranta: in ospedale. (passione lui&lui - quarta parte)
Data: 25/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: GSAwNSA77
... impallidisco, ma ho bisogno di una conferma “Ma cosa c’entra Patty con noi due?”. La risposta è scontata, ma devo sentirla “Patty, la tua amica Patty”, aggiunge “Patty, la mia fidanzata Patty” mettendo ogni volta l’accento su quel nome che mi rimbomba nella testa “ci ha visti scopare!”. Mi crolla il mondo addosso. Non può essere possibile. Mi rialzo con il culo ancora grondante di sborra, mi rivesto e senza preoccuparmi di Guido, mi fiondo fuori dall’ospedale. Adesso è tutto chiaro, con questa scopata mi ha voluto dire addio.
Di corsa mi lancio nel locale di Patty urtando una coppia mentre esce dalla porta. Devo parlare con Patty, sarà sconvolta (come lo sono io). Una veloce panoramica sul locale: ci sono Tiziano e gli altri seduti al nostro solito tavolo con un’aria ansiosa, qualche altro tavolo è occupato da avventori sconosciuti e in fondo al locale dietro al bancone del bar c’è Patty abbracciata alla zia intenta a consolarla. Nel vederla resto di sasso e il mio sguardo si posa fisso su di lei e sulle lacrime che le segnano il viso visibilmente tirato. “Patty?! Io… non lo sapevo…” dico con una certa titubanza attirando la sua attenzione. Lo sfogo non si lascia attendere “Cosa ci fai qui? Che coraggio! Guido è mio! Lui vuole me, non è come te! Sei solo un frocio di merda… siete tutti uguali. Vattene, sparisci dalla mia vita! Anzi andatevene tutti!”. La gente è impietrita, un gelo totale nell’aria, tutti gli occhi puntati su di me. Le urla di Patty continuano a riempire ...
... il locale. Scoppio in un pianto isterico che sono riuscito a trattenere fino a questo momento e mortificato, senza dire niente, scappo dal bar con altri mille sensi di colpa che mi tormentano lungo tutta la strada fino a casa.
Sbatto la porta di casa dietro di me, senza neanche togliere le scarpe mi lascio cadere sul divano con i vestiti ancora bagnati, accendo la TV, mi verso un bicchiere di vino e affogo i miei dispiaceri. Sto male, com’è potuto succedere? Con tutti i ragazzi che ci sono al mondo, dovevo proprio incontrare Guido quella notte? Sarebbe potuto essere l’inizio di una storia d’amore, ma si è tramutato in un incubo…
Suona il campanello, lo ignoro, non ho voglia di vedere nessuno. Suona ancora, faccio finta di niente e resto con gli occhi fissi sullo schermo acceso a guardare il vuoto, a ripercorrere la storia della mia vita, vuota. Sento girare la chiave nella serratura, mi volto mentre si apre la porta. È Tiziano. Lui ha le chiavi di casa mia per dare da mangiare al gatto quando sono via. Vedendomi in lacrime, con aria preoccupata si precipita verso di me sul divano. "Perché non mi hai detto niente di questo Guido? Siamo amici, sai che a me puoi dire tutto". Tiziano, da buon amico, ha bisogno di sentire la mia versione dei fatti. Mi asciugo gli occhi e gli racconto tutto dall’inizio: come ci siamo conosciuti per caso quella notte, il sesso fantastico che c'è (stato) tra noi, la sua bisessualità e la difficoltà che ha da sempre avuto nell’accettare la sua ...