1. Il suo nome è olivier, parte ii


    Data: 07/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LoScrittore91

    ... chiazza scura e ampia sul tessuto nero delle mutandine, è il risultato di una serata in cui sono stata perennemente eccitata. - I preservativi sono nel cruscotto? -, domando sospirando.
    
    - Possiamo farlo anche senza, farò attenzione -
    
    - Ok, però avvisami, non prendo la pillola -, ribatto.
    
    - Certo -, mi rassicura.
    
    Tolgo anche le mutandine, ormai ci siamo, resto solamente con la camicetta bianca ancora abbottonata. Mi separo dal mio sedile, piazzandomi prontamente a cavalcioni su di lui. Il suo enorme pene è lì, a pochi centimetri dal mio inguine. Dall’ espressione di Olivier mi rendo conto che non ha voglia di aspettare nemmeno un secondo in più, mi vuole adesso. Il suo petto è ancora coperto dalla t-shirt, lascio cadere dolcemente la mano assaggiandone la consistenza, la robustezza, è come toccare un muro di pietra, qualcosa di formidabile. Flette gli angoli della bocca mostrandomi il suo solito sorriso ammaliante. Rimango sbalordita nel vedere che la mia mano ha difficoltà ad impugnare completamene l’asta del suo pene. Quindi sollevo il bacino avvicinandomi di qualche centimetro e, una volta sopra il suo enorme membro, scendo pacatamente lasciando che si insinui dentro di me. Nel giro di un secondo mi sento riempita come mai prima d’ora, è talmente tosto ed ampio che sono costretta a mordermi brutalmente le labbra per non gridare. Mentre inarco la schiena un gemito di piacere fuoriesce dalle mie labbra.
    
    Non avendo il preservativo riesco a sentire quanto è ...
    ... bollente, chiudo gli occhi nel momento in cui un fremito prolungato attraversa la mia schiena.
    
    Le sue mani vigorose finiscono sul mio sedere, lo sento che affonda le dita per farsi un’idea di quanto sia sodo ed impeccabile. Inizio una danza, sollevando ed abbassando il bacino di continuo, piazzo entrambe le mani sul suo petto di marmo per sorreggermi e mantenere quella fantastica posizione. Il sedile sotto di noi cigola ad ogni mio colpo, ogni mio affondo, l’odore dei nostri corpi sudati è sempre più denso nell’abitacolo dell’auto. Non riesco ad abituarmi, è come sedersi continuamente su un pezzo di roccia dalla forma fallica. Riapro gli occhi, Olivier ha un’espressione estasiata.
    
    - Quanto è grosso -, affermo con un filo di voce e la bocca spalancata.
    
    Passano gli attimi, i minuti, iniziamo a baciarci con impeto, ha il sapore di chi è veramente eccitato. Continuo a cavalcarlo senza sosta, a godere di ogni centimetro del suo enorme cazzo, dimenticandomi del tutto di Riccardo. Il profumo di Olivier, ormai ben impresso nella mia mente, non fa altro che spronarmi a continuare l’amplesso.
    
    Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovo senza camicia e, qualche istante dopo, senza reggiseno. Lo tengo per la testa mentre lui, dall’alto della sua esperienza, comincia a lambire con la sua calda lingua i miei turgidi capezzoli. Sento le sue mani che stringono brutalmente i glutei tenendomi bloccata a sé e, contemporaneamente, i suoi fantastici e dolci morsi sul seno. Non ho mai goduto ...
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