1. A volte succede


    Data: 21/08/2018, Categorie: Etero Autore: aspassoconme, Fonte: Annunci69

    ... maschio, in quel rettangolo di peli corti e neri, l’ uomo si muoveva con estrema agevolezza, si prendeva cura delle pareti, girandovi tutto intorno con la lingua, succhiava il clitoride, aiutandosi col dito lo muoveva in modo circolare, prima leggermente, man mano che lei gemeva, aumentava il ritmo e la pressione, col mento la penetrava, si intrufolava all’ interno delle pareti e le papille gustative sentivano quel leggero sapore di salato, finchè la ragazza non emetteva quel grido “ahhhhh- ahhhhh” avendo il fiatone e stringendo tra le proprie gambe, la sua testa.
    
    Se restavano dieci minuti in più Riccardo le faceva le foto, incredibile come non provasse il minimo imbarazzo a farsi fotografare, se qualcuno un mese prima gli avesse detto quello che da lì ad un mese fosse successo non ci avrebbe mai creduta.
    
    Nonostante tutto, Riccardo non la penetrò mai, era vergine, voleva che la scelta dipendesse solo da lei.
    
    Le pose erano sempre più spregiudicate, sempre più fantasiose, a Francesca piaceva soddisfare le richieste dell’ uomo ma anche lei prendeva delle iniziative. Da quella poltrona in pelle dove sedeva Riccardo erano stati fatti diversi primi piani della sua intimità, dal basso verso l’ alto, frontali, seduta, in piedi, di traverso, con la penna personale di Riccardo, dentro il suo anfratto, accovacciata oppure ripresa dalla schiena. Anche la scrivania era servita per tante pose, per non parlare dell’ armadio in radica in cui erano state fatte delle fotografia ...
    ... con lei chinata verso l’ ultimo cassetto e veniva messo in risalto quel bellissimo sedere, liscio, sodo e carnoso.
    
    I suoi seni erano piccoli ma con una rotondità ben definita, i capezzoli scuri sporgevano come un triangolo appuntito, l’ uomo adorava cospargerli di saliva e lei passava il dito indice appena lui aveva lasciato la presa.
    
    Ci sono donne che hanno succhiato l’ impossibile, e c’ era lei, col primo ferro in bocca e sembrava che ne avesse preso centomila. “Sei un’ artista, le manderò tutte a scuola da te”.
    
    “Tutte chi” replicava lei con un sorriso e uno sguardo provocante, come solo una donna può avere.
    
    I due diventarono sempre più affiatati, si sentivano anche la sera, ma mai si erano visti fuori l’ ufficio. Francesca lasciava ogni cosa in sospeso, per rispondere al telefono quando lui la chiamava. Era un gioco inconfessabile, del resto a chi raccontarlo, non c’ era nemmeno bisogno di condividerlo con qualcuno, non nè sentiva il minimo bisogno.
    
    Ad agosto l’ ufficio rimase chiuso tutto il mese, i due nonostante la grande differenza di età avevano un’ intesa perfetta, Francesca era molto più matura della sua età. Lo ascoltava sempre con interesse, aveva tante cose da imparare da quell’ uomo, lei dal canto suo gli raccontava della sua famiglia, colpiva il senso di protezione che avesse verso i suoi componenti. Una famiglia sobria, semplice come ce ne sono tante.
    
    La sorpresa arrivò un giorno dei primi di settembre, dopo circa un mese in cui il loro solo ...
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